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Il lancio della bomba SRCM (Carlo Sanvito, 10 agosto 2011)

Relativamente al lancio della bomba SRCM ho tre ricordi più o meno netti :

1. Feci un buon lancio, non lungo ma stilistico di buona parabola, riuscendo a reggere e trattenere il Garand con la sinistra passata dietro la schiena a fermare il calcio. Nessuno però mi complimentò per la cosa.

2. Marzo fu ferito. Ambientazione: il luogo in cui operavamo era un prato che terminava con un piccolo burroncello che poi risaliva dall'altra parte per 20-25 metri in una collinetta, sul lato sinistro alcuni alberelli. Nel burroncello tiravamo le bombe dopo una breve corsa ed un due metri circa prima dello scoscendimento c'era la linea virtuale di arresto e lancio. Marzo stazionava lì. Non ricordo chi fu di noi, ma questi si tirò la bomba fra i piedi facendola esplodere in questo piccolo spazio prima del burroncello. Partirono un po' di sassi e terra, probabilmente fu uno di questi sassi che prese Marzo sulla guancia facendogli un piccolo taglio.

3. Ci fu la stampede. Sulla collinetta predetta era posizionato uno di noi con infilato nel Garand una bandiera rossa, doveva fare da sentinella per allontanare chiunque si fosse avvicinato alla zona delle esplosioni. Ad un certo punto, più o meno a metà dei lanci delle bombe, si vide questa sentinella scendere a precipizio la collina e subito dopo un 10-12 animali fra tori, giovenche e vitelli passare al buon trotto nel punto in cui lui era prima. Più o meno in testa tirava la corsa il 'mio' toro pezzato (con lui avevo avuto una storia tète à tète in precedenza). Anche questa volta l'impressione che dava nella corsa non era di agitazione, ma solo di sopportazione compressa per essere stato costretto dal rumore e dalla presenza di umani a cambiare le sue abitudini ed ad allontanarsi dai luoghi in cui aveva deciso di stare.


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