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Ed ecco riaffiorare i primi ricordi...

28 gennaio 2010

Ci ho pensato tante volte in tutti questi anni.
E tante volte ho finito per rimandare: per casini di lavoro, per problemi di salute, un po' per pigrizia e per vicissitudini varie.
E mi rimaneva sempre una vaga sensazione di colpa che riuscivo a contenere dicendomi che "anche loro non si sono mai fatti vivi".
Non so se risulta chiaro, ma sto parlando dei miei tentativi abortiti in partenza di rintracciarvi e risentirvi.
Si dice che con l'andar degli anni le vicende che hai vissuto in gioventu' assumono contorni leggendari non in quanto tali ma in quanto le ha vissute una persona che eri tu al meglio del tuo essere. E' una buona botta di sentimentalismo.
Pero' qualcosa del genere c'e' sempre al fondo dei ricordi.
E cosi', negli anni, quando ogni tanto qualcosa me lo richiamava in mente, ho cercato di focalizzare quello che ha voluto dire per me il tempo del 67 Corso AUC. Conclusione : e'stato un regalo.
Lo considero infatti un regalo della vita che mi ha dato sei mesi (da aprile a settembre 1972) di protesi di giovinezza, inaspettata (chi lo poteva immaginare una cosa del genere 'andando a militare'), divertente e spensierata (a conti fatti, ho finito per considerarla alla stregua di un master post-universitario in un campus un po' sui generis), cameratesca (con tutti gli scazzi relativi alla convivenza ed alle diverse visioni della vita ma sempre con quel sottofondo di amicizia) e, soprattutto, ultima.
Da settembre 1972, per un motivo o per l'altro, le cose sono cambiate. Era d'altra parte naturale.
Sono quindi veramente contento ora che tre elementi fondamentali si sono contemporaneamente concretizzati verso quell'obiettivo di ricerca finora mancata:
1. la mia disponibilita' di tempo, da pensionato c'e' ne abbastanza
2. la tecnologia, sicuramente non sarebbe andata cosi' se ai nostri tempi ci fossero gia' stati cellulari ed email
3. ma soprattutto, il fattore scatenante, l'iniziativa di Mauro Cursio, e finalmente sono riuscito a conoscere i vostri riferimenti.
Non so se anche voi avete avuto analoghi pensieri negli anni o se siete immuni da questo virus dei ricordi. Mi piacerebbe in qualsiasi caso avere vostre notizie piu' estese: anche un email e' ben gradita (per chi ne ha voglia, chiaramente).
Dopotutto, forse ce lo dobbiamo.
Dopotutto, se ritorno con la mente alla tarda sera del 7 aprile 1972 davanti all'ingresso della camerata mi ritrovo Marzano (che nella brezza della notte non mi si era ancora qualificato nel pieno delle sue possibilita' olfattive) e Mazzola (mi sembra che si chiamasse cosi' il capobatteria che ci aspettava e che proprio noi poi abbiamo 'fatto fuori') che discutevano di dove mettere me appena arrivato.
“Mettilo nella STANZA DI MAGGIOLINI” decise Marzano e cosi' per sei mesi, dalla mattina successiva, ci siamo svegliati guardandoci negli occhi.
CIAO A TUTTI
Carlo Sanvito


1 febbraio 2010

Carissimo Carlo [Sanvito] e amici tutti, sono fuori sede per lavoro e rimando al mio rientro a Firenze un discorso più lungo.
Comunque la “nostra” avventura da IV box è una tra le vere gioie autentiche che la vita può riservarti. A presto.
Pietro Berna


6 febbraio 2010

Vorrei tentare di ricostruire la composizione delle "palazzine" per inquadrare meglio le persone.

Vi pongo le seguenti domande:
1° di quante doppie brande era composto ogni box? Forse 8 doppie brande?
2° potrebbe ognuno di voi indicare in che posizione si trovava nel proprio box e in quale palazzina? [Ad esempio "Prima palazzina, terzo box, seconda branda a destra entrando, letto inferiore"]

Ricordo che in sequenza c'erano 4 palazzine per gli AUC, la prima e la seconda erano della Seconda Batteria, la nostra, poi c'erano le altre due della Prima Batteria. Io ad esempio mi trovavo nella Prima Palazzina, primo box, ultima branda a sinistra in basso (sotto Colombo Giovanni, il baffone). [L'ordine delle brande si intende guardando dall'ingresso verso la finestra]

Sto facendo uno sforzo di memoria per ricordare chi c'era nel mio box. Ricordo che, guardando dall'ingresso verso la finestra, c'erano a sinistra Toschi (mi sembra in basso) poi Leggio (credo in basso) poi Comolli e in fondo il sottoscritto con sopra Giovanni Colombo, di fronte avevo Elia nella seconda branda a destra in basso, poi nella terza in basso c'era Luca Romano di Genova che suonava la chitarra, davanti a me mi sembra che ci fosse Boldetti (?) di Torino (di quest'ultimo non sono sicuro). Chi erano gli altri? Forse nel 1° box della prima palazzina c'era anche il marchigiano Valenti ... e poi ?

Un'altra domanda:
Chi erano gli allievi scelti?
Io ricordo oltre al grande Toppan, Cursio, Colombo Franco e Pavanetto.
Chi erano (e quanti erano) gli altri?

Salutoni
Osvaldo


Ciao Osvaldo,
cerco di contribuire alla ricostruzione del box.
Ho messo su un file la tua ricostruzione aggiungendo per certo che Boldetti era nella branda sotto a me. Nella foto, oltre a me, ci sono Gianni Colombo e Carradori.
Si può continuare su questo file, o su un altro meglio costruito (ho visto che ci sono molti esperti di informatica) con integrazioni e correzioni
A me sembra che Leggio fosse di fronte a me. Mi ricordo bene la sua vivace allegria.
Saluti a tutti
Domenico Comolli


Ciao a tutti, [al IV Box, N.d.R]
con Agostani si stava cercando di compilare la geografia all'interno dei vari box ricordando la posizione di ognuno secondo la collocazione delle brande.
Allegato troverete una specie di mappa in excel che funziona da canovaccio per questa impresa.
Prego chi ne avesse voglia e ricordo di riinviarmela con l'apposizione delle posizioni ricordate.
CIAO
CARLO [Sanvito]

Questo è stato il risultato


ciao, io mi trovavo nella prima palazzina ultimo box (il più piccolo). Eravamo in dodici: entrando a dx, (dopo quella dell'allievo scelto Pistolesi del 66°corso), prima branda (io letto inferiore, demitri letto superiore), seconda branda (sotto Bertoi, sopra Napoli (ritiratosi poi dal corso)), a sx altre quattro brande non ricordo le posizioni ma i nomi erano Cruciani, Landini, , Bigaglia, Belloni, Scipione, Caboni, Papucci, Tacca. Gli allievi scelti che ricordo, oltre quelli da te [Osvaldo, NdR] menzionati, erano Landini e Belloni (del mio box), Gigante, Ognissanti, Mondadori, Pierotti. Il numero totale non lo ricordo. Saluti a tutti
Gianfranco [Ferrini]


21 febbraio 2010

Devo dire la verità, di diversi di noi non ho memoria, nemmeno di quelli con cui sono stato poi nel luogo assegnato.
Io ero a Banne, sopra Trieste, vicino a Opicina, Distaccamento di Palmanova.
Lì ero sicuramente con Toppan e DiMitri, forse Canova, forse Ghedin. Non ricordo altri a Banne.
Di Bracciano ricordo anche Carradori, Marconi, Caboni, Scazzocchio, Proietti, Toschi (ricordo che ci riforniva di bottigliette di liquore durante le guardie), Comolli (se era quello che si rifiutò di fare il passo del leopardo perchè non gli piaceva strisciare come un verme), il povero Biondini, Mondadori, Cavazzoni, Bogazzi (se era quello con i capelli rossi), Negro...
Con Landini ho abitato (non pensate male) per circa un anno a Milano dopo la fine del servizio militare.
Cursio, che mi ha contattato, è quello che tenne inchiodato alla rete per diverso tempo un capitano in ispezione durante la guardia a una polveriera???
Chi c'era a Banne con me?
[Gaspare Castro]


6 marzo 2010

Buon giorno cari ex commilitoni,
due o tre anni fa sono ritornato anche io a Bracciano. Ho parcheggiato il mio vecchio e preziosissimo camper (20 anni da poco compiuti e 250.000 km, guidati quasi tutti da me) in un campeggio sulla riva del lago opposta al paese, e mi sono sistemato per starci un paio di giorni. Di fronte a me un bungalow con un canino legato che si lamentava piano. Mi piacciono i cani e questo era proprio carino. Mi avvicino, mi chino giù e comincio a ruzzarci. Dopo poco appaiono nel mio campo visivo un paio di altissimi sandali a zeppa rosa. Alzo lentamente gli occhi, come in un film di seconda categoria, su due lunghissime gambe abbronzate, fino a un paio di short molto molto short dipinti sopra un culo di quelli che io definisco da messa cantata: sapete quando in duomo, durante la messa di Natale, all'improvviso tutti si alzano in piedi urlando alleluia?
Un culo cosi! Da giovane sessantenne, mi alzo con uno scatto improvviso e felino, peccato che nessuno aveva avvertito i miei poveri e malandati muscoli iliaco sacrali, che facendo una imprevista resistenza, in collaborazione con l'umidità del lago, mi hanno bloccato in una posa alla Quasimodo campanaro dell'Ile de France.
"Si sente male?" dice la bella –penso io che fosse bella perchè non l'ho vista in faccia, data la posizione, ma se tanto mi da tanto....– "No, non è niente, bellino il cane, arrivederci".
Strisciai sul camper dove passai i due giorni sdraiato a letto. Poi i signori Voltaren e Muscoril subito intervenuti, mi permisero di stare seduto al posto di guida, e cosi lasciai Bracciano diretto al mare. Ovviamente non ho alcuna foto a ricordo.

Comunque ricordo con commozione il coregone fritto del ristorante di Trevignano e la pasta alla puttanesca, con le olive, oltre all'inquietante atmosfera di Ceri.
Ed il vino, fresco e leggero che vigliaccamente andava giù in quantità non contabilizzabili al momento, ma efficaci negli effetti successivi.
Una volta tornando, con Renato, non ebbri ma di molto contenti in caserma, risposi al Di Pieri ufficiale di picchetto che con fare burbero-indagatore chiedeva ragione della nostra sospetta allegria: "Signor tenente, mi faccia qualunque domanda di topografia e vedrà che non siamo brilli!". Inaspettatamente comprensivo, ci lasciò andare sorridendo. Il giorno dopo anche Shorty e Marzano mi chiesero se ero sempre disponibile a rispondere a qualsiasi domanda di topografia.
Alla prossima
Rino [Ognissanti]


Segue...

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