Si definisce arma, qualunque mezzo idoneo ad accrescere le possibilità offensive e difensive.
Si possono suddividere in armi bianche, armi da fuoco e armi speciali.
Le armi biache derivano il loro nome dal colore dell'acciaio; le armi speciali sono le cosiddette armi NBC (nucleari, biologiche e chimiche).
Defiizione di armi da fuoco: Macchine termobalistiche atte a lanciare una massa (proietto), utilizzando la forza di espansione dei gas prodotti da una sostanza esplosiva (carica di lancio), la cui reazione chimica avviene in un tubo a pareti resistenti (bocca da fuoco).
Le armi da fuoco di suddividono in:
A loro volta, le Artiglierie possono essere classificate in base a:
Caratteristiche e dotazioni delle Artiglierie campali:
Angolo di calcio (γ): è l'angolo formato dall'intersezione dell'asse dell'impugnatura-calcio e l'asse del fusto-canna. L'impennamento dell'arma dopo lo sparo è proporzionale all'angolo di calcio.
Bossolo: elemento contenente la carica di lancio.
Calibro: distanza fra due pieni diametralmente opposti.
Cannello: artifizio che avvia una catena "incendiva" deflagrante (capsula-carichetta d'innesco-carica di lancio). Il cannello viene inserito in un foro assiale ("foro focone") praticato nella culatta delle bocche da fuoco che usano cariche di lancio a sacchetto.
Capsula: detonante che trasmette alla carica di lancio l'effetto meccanico del percussore, trasformandolo in effetto termico. I detonanti più usati sono il fulminato di mercurio e lo stifnato di piombo.
Carica di lancio: esplosivo "lento" (deflagrante) capace di compiere il notevole lavoro necessario per iniziare il moto del proiettile o del proietto. In un colpo completo di artiglieria è di nitrocellulosa.
Carica di scoppio: esplosivo dirompente (detonante) che per effetto di un artifizio meccanico (spoletta) provoca lo scoppio del proietto. In genere è di tritolo, a meno che non sia una carica di tipo speciale (incendiaria, nebbiogena, illuminante, etc.)
Cartuccia di arma portatile: è costituita da proiettile, bossolo, carica di lancio, capsula.
Celerità pratica di tiro: numero di colpi che l'arma spara effettivamente nell'unità di tempo.
Ciclo funzionale: è l'insieme delle operazioni successive, realizzate da un meccanismo, secondo un determinato ordine, necessarie per ottenere la continuità di tiro. Armamento-caricamento-chiusura della culatta-sparo (scatto e percussione)-apertura della culatta-estrazione-espulsione.
Colpo completo di artiglieria: è costituito da proietto, carica di lancio (a sacchetto o contenuta nel bossolo), artifizi (cannello e spoletta).
Congegno: insieme di due o più parti di un'arma, unite e collegate in modo da costituire un complesso atto a svolgere una funzione ben definita.
Culatta: parte posteriore della canna.
Distanza pratica di tiro: è la distanza più conveniente d'impiego.
Meccanismo: il complesso organico di più congegni che assicurano il ciclo funzionale di un'arma.
Parte di un'arma: elemento di un'arma, a se stante o funzionante insieme ad altre parti (congegno).
Passo: distanza fra due punti successivi della stessa riga, misurata sulla stessa generatrice. Può essere costante (quando 3 o più punti sono equidistanti) o variabile.
Pieno: la nervatura compresa fra due solchi.
Proiettile: la massa che viene lanciata a distanza.
Proietto: corpo pesante lanciato da una artiglieria e contenente la carica di scoppio.
Riga: sinonimo di solco.
Rigatura: insieme dei solchi, ad andamento a spirale, che sono praticati sulla superficie interna della canna.
Sicurezza automatica: entra in funzione qualora non si siano realizzate le condizioni ideali per il funzionamento.
Sicurezza manuale: messa in funzione dal tiratore (impedisce in genere il funzionamento del congegno di scatto).
Spoletta: artifizio che avvia una catena "incendiva" detonante (capsula-detonante primario-detonante secondario-carica di scoppio). Può essere a percussione (istantanea o ritardata), a tempo, di prossimità.
Stifnato di piombo: (solo per i chimici) 2,4,6-trinitroresorcinato di Pb (II).
Volata: parte anteriore della canna.